Martedì 18 novembre 2025, ore 18:30
Bologna, Grand Hotel Majestic già Baglioni
(via Dell'Indipendenza, 8)
sarà presentato
STRANO INTERLUDIO
Arti nell'Italia fascista
di Beatrice Buscaroli e Bruno Bandini
Intervengono gli Autori
Conduce l'evento Mauro Felicori
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Per info e prenotazioni scrivere a: [email protected]
1922, a Firenze, Palazzo Pitti, s’inaugura la mostra dedicata alla pittura italiana del Sei e del Settecento. 1942, Roma ospita l’Esposizione Universale.
I termini all’interno dei quali si svolge la controversa trama delle esposizioni che in Italia si sono organizzate in quello “strano interludio” – per utilizzare il titolo dell’opera teatrale di Eugene O’Neill – attraversa le due guerre mondiali e coincide con la vicenda storico-culturale del fascismo.
Il libro analizza le mostre del ventennio, le operazioni celebrative e propagandistiche che il regime promuove, ma anche la complessità e le ambivalenze che nel fascismo si manifestano.
Dunque non solo le grandi manifestazioni per il “decennale della rivoluzione” nel 1932 e l’imponente, e per certi versi decisiva, mostra Augustea del 1937; non solo i contrapposti, agonistici premi Bergamo e Cremona, ma il variegato dispiegarsi di interessi che risultano emergere con forza grazie a personalità quali Margherita Sarfatti, Ardengo Soffici, Pietro Maria Bardi, F.T. Marinetti, Cipriano Efisio Oppo, Nino Barbantini, Mario Sironi, Antonio Maraini.
Le mostre diventano testimonianza capace di evidenziare non solo profonde differenze d’intenti e di opinioni, sul loro statuto e sulla loro funzione, ma paiono gettare le basi sul ruolo che la cultura svolge all’interno della programmazione culturale di una nazione.
Le arti nello “strano interludio”, “italiane perché fasciste”, come si augurava Soffici, non sono “fasciste” perché resta irrisolto il problema del loro rapporto con gli strumenti che il regime impiega per dare loro un significato anche politico.
