Mercoledì 16 luglio 2025, ore 21:00
Cervia
saranno presentati i libri
TROLLEY
di Gabriele Canè
LA TESTA DEL DUCE
Il mistero della statua allo Stadio Littoriale
di Beppe Boni
Intervengono gli autori
Gabriele Canè, giornalista
Beppe Boni, giornalista
In fabbrica, sul nastro trasportatore, aveva sentito le operaie parlare dell’Italia: si sta bene, dicevano, ci sono un sacco di cinesi, è come stare a casa. Così, quando scoprì che era proprio quella la sua destinazione, ne fu felice. Un Trolley, comunque, non è mai solo. Nel ripostiglio, o in giro con il padrone. Lui, poi, non era un Trolley qualsiasi: era curioso, attento, guardava, chiedeva. E nel corso degli anni ne vide e sentì tante.
Sugli scaffali dello sgabuzzino i cibi tradizionali sparirono, e tutto fu bio, etno. Peccato: con gli spaghetti si parlava, ma questo tofu non spiaccicava una parola.
Capì che quando le donne dicevano “amore”, non era mai il marito o il fidanzato, ma un’amica o il cane. A proposito di cani, a spasso per marciapiedi ne incontrò sempre di più. Una canea. Una sera ne vide addirittura uno con luci a intermittenza sul dorso e un giubbotto fosforescente.
Marco, il padrone di Trolley, non amava viaggiare. Ma Giuliana, la fidanzata, sì. Adorava soprattutto il trekking, e ogni settimana partivano per un cammino.
In città, invece, era tutto cambiato. Anche i cittadini. Nel suo palazzo cambiavano quasi ogni giorno. Arrivavano da ogni parte d’Italia e del mondo. Non suonavano al campanello, che non c’era più, ma digitavano a una tastiera. E se capitava di averlo dimenticato, si avvicinava uno che per qualche spicciolo glielo sussurrava in un orecchio: il pusher del codice.
Anche a notte fonda, quando le macchine si fermavano, in città non calava mai il silenzio. Restava sempre un rombo di sottofondo, sordo, costante. Il rumore del nuovo mondo: il mondo Trolley.