
Wolfango Peretti Poggi (1926-2017) è nato a Bologna, città amatissima, luogo del suo lungo lavoro e più volte oggetto di tributo, illustrissimo bolognese che ha donato alla sua città testimonianze alte e affettuose. Quando Eugenio Riccòmini ne scopre il talento lo convince a fare la sua prima mostra di pittura, nel 1986, nell’ex chiesa di Santa Lucia, oggi Aula Magna dell’Università di Bologna. Da allora le grandi tele di Wolfango hanno preso posto in alcuni dei luoghi più significativi della città: in San Giovanni in Monte c’è Resurgo (1978), nella Sala Stampa di Palazzo d’Accursio c’è Il cassetto (1976-77), negli spazi museali di Genus Bononiae c’è Lo scatolone dei giocattoli (1999). Il lavoro di illustratore è sempre stato accanto a quello del pittore Wolfango, però nascosto da una serie di psudonimi: Golpe, Wolf, Anonimo Bolognese, Lupambolo, Golpetto, Vulpes. Nel 1966 è stato il primo vincitore del più prestigioso dei premi della Fiera del libro per Ragazzi di Bologna, ma, essendo il volume firmato Anonimo Bolognese, per decenni nessuno lo ha collegato a Wolfango. Si trattava del libro Gesù oggi, finalmente “riscoperto” nella mostra Wolfango illustratore (Santa Maria della Vita, 2013). Firmandosi soprattutto Golpe, tra il 1958 e il 1966 ha illustrato innumerevoli libri per ragazzi, fra cui decine di titoli salgariani, un Pinocchio che si colloca fra i capolavori dell’illustrazione collodiana, le fiabe di Charles Perrault e dei fratelli Grimm. Non c’è spazio per segnalare tutto quello che Wolfango ha illustrato perché si tratterebbe di un elenco davvero molto lungo, che spazierebbe dai tarocchi alle figurine Panini, dai manuali di formazione sanitaria per l’Istituto Italo Africano ai libri scolastici Zanichelli e tanto altro. C’è perfino un’inedita graphic novel dell’Inferno Dantesco.
Nel 2007 ha illustrato Storia di Re Enzo, su testo di Matteo Marchesini per la collana “Sotto i portici”, e, per la prima volta, ha firmato Wolfango l’illustrazione di un libro per ragazzi. In dicembre dello stesso anno, nello spazio Galliera Blu di Bologna, con una mostra dal titolo “Caleidoscopio”, ha accettato di esporre una retrospettiva di illustrazione ufficializzandone la paternità come Wolfango. Del 2012 è Alice nel paese delle meraviglie, l’ultimo dei libri illustrati, nato dall’appassionata sollecitazione di Graziano Campanini.
Negli anni 1962-63 Wolfango illustrò tre fiabe di Perrault per l’editore Edikon e alcune fiabe dei Fratelli Grimm per Signorelli, libri con illustrazioni straordinarie, ormai rarissimi, così come è raro per un illustratore avere dato due differenti vite a due Cappuccetto Rosso e a due Pollicino.
Tra le sue opere pubblicate da Minerva: Wolfango illustratore (2013), Wolfango. Le quattro stagioni. Concerto per frutta e verdura (2016) e, per la collana Molliche, I Cappuccetto Rosso (2015) e I Pollicino (2016) di Charles Perrault e dei Fratelli Grimm e Il Gatto con gli stivali di Charles Perrault (2017).