Terre di libertà. I volti e i luoghi del riscatto civile dalle mafie
La TRAMA
Fotografie di Ivano Adversi, Roberto Brandoli, Alessandro Zanini
Testi a cura di Lorenzo Frigerio
Editing fotografico e mostra a cura di Paola Ricciardi
Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie e l’associazione Terzo Tropico hanno realizzato un progetto fotografico per valorizzare il lavoro e le attività delle cooperative che operano sui terreni confiscati alle mafie. Un reportage che ha prodotto una mostra fotografica, un volume e una multivisione sul lavoro delle cooperative di Libera Terra, Placido Rizzotto e Pio La Torre in Sicilia, Valle del Marro in Calabria e Terre di Puglia in Puglia, cooperative che hanno come finalità il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alle organizzazioni criminali ai sensi della L. 109/96.
«Questo libro nasce per dare voce ai fatti, ai volti, ai nomi che sono l’anima di Libera e Libera Terra. Raccoglie fotografie da guardare ma anche da ascoltare, perché ognuna ha qualcosa da raccontarci attraverso il linguaggio della bellezza. Bellezza dei luoghi e delle persone, delle fatiche e delle speranze, bellezza soprattutto dell’impegno. Insomma, etica ed estetica insieme: il bene e il bello. Protagoniste, non solo sfondo, delle immagini sono terre spesso amare ma ricche di fermento, cultura e tradizioni dalle quali in questi anni abbiamo imparato molto. Terre che spesso portano ferite profonde, un dolore che rimane a impregnare i campi e le strade, ma dove oggi germoglia il seme della speranza, si coltiva il futuro, si costruiscono quei diritti e opportunità che, insieme al lavoro della magistratura e delle forze di polizia, sono strumento irrinunciabile del contrasto alla criminalità organizzata. Ecco il valore dei beni confiscati, quella positività che si fa contagiosa quando ricchezze frutto di violenza, illegalità, corruzione sono restituite ai cittadini per tornare bene comune, “cosa nostra”. Le foto ci trasmettono il senso di questo riscatto, un rinnovamento che non è “imposto” dall’esterno, ma nasce da un desiderio profondo di giustizia che in quei luoghi trova da sempre espressione. Tanti gli esempi da non dimenticare, fra questi le storie di Placido Rizzotto, di Pio La Torre e di don Peppino Diana, ai cui nomi abbiamo dedicato tre delle nostre cooperative. Perché anche i nomi sono importanti, come ciricorda la giovane Raffaella di Casal di Principe: «Noi siamo Casalesi e siamo stanchi di doverci vergognare di questo aggettivo, “casalesi”. Casalesi è il nome di un popolo, non di un clan.» (...) Così è la speranza che accomuna i magistrati, gli amministratori, i Prefetti, gli uomini e le donne delle forze di polizia, i famigliari delle vittime, i testimoni di giustizia, i tanti giovani e adulti ritratti nelle foto. Proprio in questa trasversalità il loro – nostro – impegno trova la sua maggiore ricchezza, ricordandoci che è il “noi” a rendere praticabile la strada non facile della democrazia, a “raddrizzare” le sue molte curve, alleggerire le sue salite. Sempre il “noi” è il protagonista delle cooperative, un percorso che ha cambiato concretamente la vita di molte persone offrendo loro un lavoro vero, pulito, che restituisce dignità e libertà. Quel lavoro con la terra che, pur nella sua ciclicità, riesce ad offrirci sempre qualcosa di nuovo. A scoprirlo, talvolta con meraviglia, sono anche i tanti volontari che ogni anno “invadono” le terre confiscate per partecipare ai campi di E!state Liberi!, giovani di tutta l’Italia – e non solo – pronti a sporcarsi le mani in un lavoro che insegna a coniugare altezza e profondità, cielo e radici. A coltivare la responsabilità, la cura costante e quotidiana. E poi la pazienza di attendere, la tenacia e la speranza che i frutti di tanto impegno, prima o poi, matureranno. Cerchiamo di mettere un po’ di tutto questo nei prodotti a marchio Libera Terra, e lo stesso hanno fatto i fotografi autori di queste immagini. A loro un ringraziamento per la sensibilità con cui sono riusciti a rappresentare una realtà così varia, per la capacità di entrare davvero dentro il nostro impegno e diventarne a loro volta parte, strumento e voce». (d. Luigi Ciotti)
Con il Patrocinio di:
Comune di Bologna
e il Contributo di:
FISU - Forum Italiano Sicurezza Urbana
UGF - Unipol Gruppo Finanziario
Fondazione Unipolis
Agenzia Cooperare con Libera Terra
Auser Bologna
Epson
Testi a cura di Lorenzo Frigerio
Editing fotografico e mostra a cura di Paola Ricciardi
Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie e l’associazione Terzo Tropico hanno realizzato un progetto fotografico per valorizzare il lavoro e le attività delle cooperative che operano sui terreni confiscati alle mafie. Un reportage che ha prodotto una mostra fotografica, un volume e una multivisione sul lavoro delle cooperative di Libera Terra, Placido Rizzotto e Pio La Torre in Sicilia, Valle del Marro in Calabria e Terre di Puglia in Puglia, cooperative che hanno come finalità il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alle organizzazioni criminali ai sensi della L. 109/96.
«Questo libro nasce per dare voce ai fatti, ai volti, ai nomi che sono l’anima di Libera e Libera Terra. Raccoglie fotografie da guardare ma anche da ascoltare, perché ognuna ha qualcosa da raccontarci attraverso il linguaggio della bellezza. Bellezza dei luoghi e delle persone, delle fatiche e delle speranze, bellezza soprattutto dell’impegno. Insomma, etica ed estetica insieme: il bene e il bello. Protagoniste, non solo sfondo, delle immagini sono terre spesso amare ma ricche di fermento, cultura e tradizioni dalle quali in questi anni abbiamo imparato molto. Terre che spesso portano ferite profonde, un dolore che rimane a impregnare i campi e le strade, ma dove oggi germoglia il seme della speranza, si coltiva il futuro, si costruiscono quei diritti e opportunità che, insieme al lavoro della magistratura e delle forze di polizia, sono strumento irrinunciabile del contrasto alla criminalità organizzata. Ecco il valore dei beni confiscati, quella positività che si fa contagiosa quando ricchezze frutto di violenza, illegalità, corruzione sono restituite ai cittadini per tornare bene comune, “cosa nostra”. Le foto ci trasmettono il senso di questo riscatto, un rinnovamento che non è “imposto” dall’esterno, ma nasce da un desiderio profondo di giustizia che in quei luoghi trova da sempre espressione. Tanti gli esempi da non dimenticare, fra questi le storie di Placido Rizzotto, di Pio La Torre e di don Peppino Diana, ai cui nomi abbiamo dedicato tre delle nostre cooperative. Perché anche i nomi sono importanti, come ciricorda la giovane Raffaella di Casal di Principe: «Noi siamo Casalesi e siamo stanchi di doverci vergognare di questo aggettivo, “casalesi”. Casalesi è il nome di un popolo, non di un clan.» (...) Così è la speranza che accomuna i magistrati, gli amministratori, i Prefetti, gli uomini e le donne delle forze di polizia, i famigliari delle vittime, i testimoni di giustizia, i tanti giovani e adulti ritratti nelle foto. Proprio in questa trasversalità il loro – nostro – impegno trova la sua maggiore ricchezza, ricordandoci che è il “noi” a rendere praticabile la strada non facile della democrazia, a “raddrizzare” le sue molte curve, alleggerire le sue salite. Sempre il “noi” è il protagonista delle cooperative, un percorso che ha cambiato concretamente la vita di molte persone offrendo loro un lavoro vero, pulito, che restituisce dignità e libertà. Quel lavoro con la terra che, pur nella sua ciclicità, riesce ad offrirci sempre qualcosa di nuovo. A scoprirlo, talvolta con meraviglia, sono anche i tanti volontari che ogni anno “invadono” le terre confiscate per partecipare ai campi di E!state Liberi!, giovani di tutta l’Italia – e non solo – pronti a sporcarsi le mani in un lavoro che insegna a coniugare altezza e profondità, cielo e radici. A coltivare la responsabilità, la cura costante e quotidiana. E poi la pazienza di attendere, la tenacia e la speranza che i frutti di tanto impegno, prima o poi, matureranno. Cerchiamo di mettere un po’ di tutto questo nei prodotti a marchio Libera Terra, e lo stesso hanno fatto i fotografi autori di queste immagini. A loro un ringraziamento per la sensibilità con cui sono riusciti a rappresentare una realtà così varia, per la capacità di entrare davvero dentro il nostro impegno e diventarne a loro volta parte, strumento e voce». (d. Luigi Ciotti)
Con il Patrocinio di:
Comune di Bologna
e il Contributo di:
FISU - Forum Italiano Sicurezza Urbana
UGF - Unipol Gruppo Finanziario
Fondazione Unipolis
Agenzia Cooperare con Libera Terra
Auser Bologna
Epson
Caratteristiche TECNICHE
ISBN: | 978-88-7381-337-8 |
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Illustrazioni: | 98 a colori |
Data di uscita: | Gennaio 2010 |
Formato: | 30 x 25 cm |
Pagine: | 128 + Copertina in brossura con bandelle |
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Lingua: | Italiano |
Autore: | AA.VV. |