Sapore Marino
Pagine di cucina romagnola in prosa e qualche verso di Marino Moretti
Marino Moretti e la cucina romagnola
La TRAMA
Queste pagine riscoprono una nuova sfumatura della scrittura di Marino Moretti, quella che si rivolge all’arte artusiana e alla sua scienza, con i riti e i piatti di una cucina, semplice e ricca insieme, patrimonio dell’identità culturale della sua terra di Romagna.
Nonostante la negata gourmandise di chi a tavola si sorprendeva incapace di goderne, apparentemente lontano dall’immagine del romagnolo godereccio e buongustaio, Marino Moretti, puntando sull’essenzialità e sulla sobrietà, fece dell’arte culinaria la metafora di una prosa pulita, raffinata ed elegante.
Non a caso è con l’immagine della piadina che la voce morettiana afferma apertamente l’origine di una poesiache si lega fin dall’esordio all’ambiente più sacro della casa, com’è quello della cucina, e alla “piccola ara”, l’aròla, il tipico focolare romagnolo.
Nelle pietanze più frequentemente proposte dalla pagina morettiana, protagonista è Cesenatico, il paese di mare dove lo scrittore nacque, visse e morì, con tutto il suo sapore di pesce, declinato nelle ricette più tipiche dei pescatori e dei pescivendoli. Non mancano anche cose viste, vissute, memorie di case e pranzi, di viaggi lontani, che Moretti trasforma in «reliquie della memoria».