Quadricentenario della parola geologia. Ulisse Aldrovandi 1603 Bologna
La TRAMA
Perché la parola “geologia” è stata coniata nel 1603 dal naturalista Ulisse Aldrovandi? Perché proprio a Bologna? Perché questa priorità è di fatto ignorata a livello internazionale e sconosciuta a livello italiano? Perché l’epistemologia sta diventando riserva di caccia degli umanisti, mentre gli scienziati sono sempre meno consci del loro importante ruolo filosofico e culturale, contribuendo così ad allargare il solco fra le due culture?
Il sontuoso volume bilingue Four Centuries of the Word Geology. Uisse Aldrovandi 1603 in Bologna (a cura di Giambattista Vai e William Cavazza) rivisita la figura di un erudito che sta all’origine delle nostre istituzioni museali e universitarie e, contemporaneamente, tenta qualche risposta a queste domande anche di taglio generale, con l’ambizione di ripartirle, magari diluite, in una piccola storia delle origini della geologia in Italia e a Bologna. E, di riflesso, vuole fornire una carrellata sulla scena culturale bolognese dal Cinquecento all’Ottocento, abbattendo le barriere tra i campi dello scibile.
Come scrive nella presentazione Fabio Roversi Monaco, presidente della Fondazione Carisbo: “è un affresco su quattro secoli di storia, di cultura, di scienza, e di umanesimo in una città che ha sempre saputo ricercare la sapienza, la ricchezza, il benessere individuale e collettivo e la libertà, in maniera mediata e non sfacciata, equilibrata e non radicale, senza contraddizione fra corpo e spirito”. (Firenze, 32° congresso geologico internazionale 20-28 agosto 2004).
Il sontuoso volume bilingue Four Centuries of the Word Geology. Uisse Aldrovandi 1603 in Bologna (a cura di Giambattista Vai e William Cavazza) rivisita la figura di un erudito che sta all’origine delle nostre istituzioni museali e universitarie e, contemporaneamente, tenta qualche risposta a queste domande anche di taglio generale, con l’ambizione di ripartirle, magari diluite, in una piccola storia delle origini della geologia in Italia e a Bologna. E, di riflesso, vuole fornire una carrellata sulla scena culturale bolognese dal Cinquecento all’Ottocento, abbattendo le barriere tra i campi dello scibile.
Come scrive nella presentazione Fabio Roversi Monaco, presidente della Fondazione Carisbo: “è un affresco su quattro secoli di storia, di cultura, di scienza, e di umanesimo in una città che ha sempre saputo ricercare la sapienza, la ricchezza, il benessere individuale e collettivo e la libertà, in maniera mediata e non sfacciata, equilibrata e non radicale, senza contraddizione fra corpo e spirito”. (Firenze, 32° congresso geologico internazionale 20-28 agosto 2004).
Caratteristiche TECNICHE
ISBN: | 978-88-7381-056-X |
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Illustrazioni: | 342 b/n e a colori |
Data di uscita: | Settembre 2004 |
Formato: | 24 x 30 cm |
Pagine: | 328 + Copertina cartonata in plancia |
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Lingua: | Italiano |
Autore: | Gian Battista Vai e William Cavazza |