A partire dal luglio 1943 Bologna divenne uno dei bersagli dell’aviazione americana, con gravi danni alle infrastrutture civilie al patrimonio edilizio, anche di interesse storico ed artistico, che venne per il 45% danneggiato o distrutto, sebbene a partire dal 1940 si fosse predisposto un piano di difesa e protezione antiaerea dei monumenti, la cosiddetta “blindatura” - inadeguata però rispetto alla potenza distruttiva degli ordigni - delle più importanti opere d’arte che era impossibile trasportare nei rifugi antiaerei.
La TRAMA
A partire dal luglio 1943 Bologna divenne uno dei bersagli dell’aviazione americana, con gravi danni alle infrastrutture civilie al patrimonio edilizio, anche di interesse storico ed artistico, che venne per il 45% danneggiato o distrutto, sebbene a partire dal 1940 si fosse predisposto un piano di difesa e protezione antiaerea dei monumenti, la cosiddetta “blindatura” - inadeguata però rispetto alla potenza distruttiva degli ordigni - delle più importanti opere d’arte che era impossibile trasportare nei rifugi antiaerei.
A più di 60 anni da quelle date, nel novembre del 2007, promosso dall’Istituto per la storia della Chiesa di Bologna, dall’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna e dall’ArchivioStorico dell’Università degli Studi Bologna si è tenuto il convegno “Proteggere l’arte. Proteggere le persone. Bologna 1940-1945” in cui parallelamente alle tematiche suddette si è voluto allargare l’indagine allo studio delle testimonianze sulla protezione e difesa delle persone, vale a dire quei rifugi antiaerei che durante i bombardamenti accolsero gran parte della popolazione civile salvaguardandola dal fuoco alleato. Parallelamente al convegno è stata realizzata, in collaborazione con l’Istituto Parri, un’esposizione fotografica temporanea (a curadi Riccardo Vlahov) dedicata alle testimonianze storiche delle segnalazioni dei rifugi antiaerei ancora presenti sui muri della città (alcune di queste scritte sono oggi sotto tutela ed altre invece vertono in condizioni conservative pessime) così come a quei rifugi antiaerei ancora presenti in città, o a quelli di cui si è persa la memoria.
I risultati di quel convegno, con un’appendice dedicata alla mostra fotografica e al repertorio dei rifugi cittadini costituiscono il nucleo principale del volume, diviso in due parti (la prima dal titolo La tutela e la conservazione dei monumenti e del patrimonio culturale durante la Seconda Guerra Mondiale. Il caso Bologna, la seconda intitolata La città sotto le bombe alleate. I rifugi antiaerei e “Bologna città aperta”) con saggi fra gli altri di Ezio Raimondi, Andrea Emiliani, Bruno Toscano, Guglielmo Cevolin, Vito Paticchia, Alessandro Albertazzi, Simona Salustri, Ivo Germano, Valeria Roncuzzi Roversi Monaco, il tutto curato da Luca Ciancabilla dell’Università degli studi di Bologna, Facoltà di conservazione dei beni culturali sede di Ravenna e da Luca Alessandrini, direttore dell’istituto Ferruccio Parri.
A più di 60 anni da quelle date, nel novembre del 2007, promosso dall’Istituto per la storia della Chiesa di Bologna, dall’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna e dall’ArchivioStorico dell’Università degli Studi Bologna si è tenuto il convegno “Proteggere l’arte. Proteggere le persone. Bologna 1940-1945” in cui parallelamente alle tematiche suddette si è voluto allargare l’indagine allo studio delle testimonianze sulla protezione e difesa delle persone, vale a dire quei rifugi antiaerei che durante i bombardamenti accolsero gran parte della popolazione civile salvaguardandola dal fuoco alleato. Parallelamente al convegno è stata realizzata, in collaborazione con l’Istituto Parri, un’esposizione fotografica temporanea (a curadi Riccardo Vlahov) dedicata alle testimonianze storiche delle segnalazioni dei rifugi antiaerei ancora presenti sui muri della città (alcune di queste scritte sono oggi sotto tutela ed altre invece vertono in condizioni conservative pessime) così come a quei rifugi antiaerei ancora presenti in città, o a quelli di cui si è persa la memoria.
I risultati di quel convegno, con un’appendice dedicata alla mostra fotografica e al repertorio dei rifugi cittadini costituiscono il nucleo principale del volume, diviso in due parti (la prima dal titolo La tutela e la conservazione dei monumenti e del patrimonio culturale durante la Seconda Guerra Mondiale. Il caso Bologna, la seconda intitolata La città sotto le bombe alleate. I rifugi antiaerei e “Bologna città aperta”) con saggi fra gli altri di Ezio Raimondi, Andrea Emiliani, Bruno Toscano, Guglielmo Cevolin, Vito Paticchia, Alessandro Albertazzi, Simona Salustri, Ivo Germano, Valeria Roncuzzi Roversi Monaco, il tutto curato da Luca Ciancabilla dell’Università degli studi di Bologna, Facoltà di conservazione dei beni culturali sede di Ravenna e da Luca Alessandrini, direttore dell’istituto Ferruccio Parri.
Caratteristiche TECNICHE
ISBN: | 978-88-7381-264-7 |
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Illustrazioni: | a colori e in B/N |
Data di uscita: | Novembre 2009 |
Formato: | 17 x 24 cm |
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Pagine: | 192 + Copertina in brossura |
Lingua: | Italiano |