In occasione del centenario del Bologna sono usciti molti volumi che ripercorrono anno per anno la storia della gloriosa società immortalandone i grandi successi sportivi e i campionissimi che con le loro mirabolanti imprese li hanno materialmente “costruiti”.
Mancava però un libro che ricordasse per sempre tante storie ignote di fatti e personaggi che sono alla base dei trionfi e che spesso ne sono stati le fondamenta insostituibili. Dalla nascita della società alla birreria Ronzani passando per le serie incredibili di scudetti, le fantastiche annata di Dall’Ara presidente, fino ai giorni nostri, la vita del Bologna è costellata di dirigenti, giocatori e allenatori che hanno lasciato un’impronta indelebile nelle vicende rossoblu. Stralci di vita agonistica ma soprattutto umana che andavano fissati per sempre perchè la scomparsa dei protagonisti rischiava di relegarli nell’oblio totale.
Ricordare queste avventure ai tifosi, alla massa degli appassionati che non hanno avuto la possibilità di conoscerle, è proprio lo scopo del libro che è stato scritto a più mani da tre giornalisti professionisti bolognesi di varia età e percorsi professionali. Molte delle storie raccontate le hanno vissute di persona in tempi diversi; altre le hanno apprese di rimbalzo dopo indiscrezioni uscite dallo spogliatoio; altre ancora, hanno avuto la curiosità e la diligenza di raccoglierle, specialmente quelle degli albori, successe quando non erano ancora nati, registrando mentalmente i racconti di vecchi colleghi. Ne esce un collage di situazioni e personaggi che aiuta a comprendere appieno non solo il vero spirito del Bologna che ha pervaso i cento anni della sua esistenza ma offre anche uno spaccato sociale sulla vita della città e dei suoi abitanti.
Tra il serio e il faceto “la squadra che tremare il mondo fa”, l’unica “che gioca come in Paradiso”, si apre al lettore facendolo sorridere con gli scherzi di Pace, le intuizioni di mercato di Dall’Ara, gli appostamenti di Pugliese, ma anche riflettere e forse piangere per alcuni struggenti racconti come quelli delle terribili avventure vissute da Weisz e Pagotto nei lager nazisti.
Cento anni ricchi di aneddoti che si dipanano sotto gli occhi del lettore, raccontati con un taglio giornalistico che avvince e coinvolge anche chi non fa del calcio una ragione di vita.